Postmenopausa: Prolia nelle donne con ridotta densità minerale ossea


Il ligando di RANK ( RANKL = il ligando del recettore attivante NFkB ) è essenziale per la differenziazione, attivazione e sopravvivenza dell’osteoclasto.

L’anticorpo monoclonale interamente umano Denosumab ( Prolia ), noto anche come AMG 162, si lega a RANKL con alta affinità e specificità, ed inibisce l’azione di RANKL.

L’efficacia e la sicurezza di Denosumab, somministrato per via sottocutanea, sono state valutate in un periodo di 12 mesi in 412 donne in postmenopausa con bassa densità minerale ossea ( punteggio T da –1.8 a –4.0 a livello del tratto lombare della colonna vertebrale, oppure da –1.8 a –3.5 a livello del femore prossimale ).

I soggetti sono stati assegnati in modo random a ricevere Denosumab ogni 3 mesi ( ai dosaggi di 6, 14 o 30mg ) oppure ogni 6 mesi ( al dosaggio di 14, 60, 100 o 210mg ), oppure Alendronato ( Fosamax ) per os una volta alla settimana al dosaggio di 70mg, oppure placebo.

L’end point primario era rappresentato dal cambiamento percentuale dal basale della densità minerale ossea a livello lombare a 12 mesi.
Cambiamenti nel turnover osseo sono stati valutati mediante misurazione delle telopeptidasi plasmatiche e urinarie, e dalla fosfatasi alcalina osseo-specifica.

Il trattamento con Denosumab per 12 mesi ha prodotto un aumento della densità minerale ossea

- a livello lombare dal 3% al 6.7% rispetto ad un aumento del 4.6% con Alendronato, ed una perdita dello 0.8% con placebo;

- all’anca totale dall’1.9% al 3.6% rispetto ad un aumento del 2.1% con Alendronato e ad una perdita dello 0.6% con il placebo;

- al terzo distale del radio dallo 0.4% all’1.3% rispetto ad una riduzione dello 0.5% con Alendronato e del 2% con placebo.

Le riduzioni vicino al massimale nei livelli medi di telopeptide C plasmatici dal basale erano evidenti 3 giorni dopo la somministrazione di Denosumab.

La durata della soppressione del turnover osseo è apparsa essere dose-dipendente.

Nelle donne in post-menopausa con ridotta massa ossea, il Donesumab ha aumentato la densità minerale ossea ed ha ridotto il riassorbimento osseo.

Questi dati preliminari hanno indicato che Donesumab potrebbe rappresentare un trattamento efficace nell’osteoporosi. ( Xagena_2006 )

McClung MR et al, N Engl J Med 2006; 354: 821-831




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